Feb. 19th, 2022

COWT12

Feb. 19th, 2022 03:45 pm
Settimana: 1
Missione:
 M2
Prompt:
 Verità
Titolo: 
Narrami dell'amore, della gloria e di altre stronzate
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: / 
Note: Werewolves

Di tutte le attività Hippy proposte al Campo Mezzaluna, le storie e le leggende della stirpe dei lupi mannari narrate intorno al fuoco era quella che Camillo trovava più accettabile. Credeva che quei racconti fossero un mucchio di fesserie, ma era comunque un passatempo accettabile. Quando calava la notte e scendeva anche la temperatura, era bello starsene vicino al falò, con i piedi protesi verso le fiamme e le mani scaldate da una tazza di tisana, cullati dalle voci roche e costanti degli anziani nonni portatori di saggezza lupesca. 

I bambini erano banditi da quei momenti, perché incapaci di starsene fermi e in silenzio nello stesso posto per più di due minuti. I ragazzi come Camillo avrebbero dovuto esserne capaci, in teoria, ma era più facile vederli combattere contro il sonno o agitarsi irrequieti in attesa del loro sorso di sambuca. Billy - e Camillo doveva rendergliene atto - si impegnava a stare attento, ma l’effetto che le storie avevano su di lui era incredibilmente soporifero. Camillo si divertiva un mondo e vedergli calare le palpebre, poi la testa, poi le spalle. Teneva duro finché poteva, ma finiva inevitabilmente steso sul suo grembo, incosciente.

La mattina dopo, dichiarava di sentirsi in colpa per non aver ascoltato fino alla fine e lo pregava di raccontargli le parti mancanti. 

<Perché ti interessa tanto sapere queste cose?> Gli chiese una sera e il volto di Billy si spianò in una piega seria. 

<E’ la nostra storia, ciò che siamo. Girano tante balle sul nostro conto, ma questa è la verità.>

Camillo ne dubitava seriamente. 

Le loro origini, racontavano gli anziani, risalivano ai tempi bui del medioevo e una strega era la loro progenitrice. Una bellissima donna, sola e senza casa, che viaggiava senza meta, vendendo rimedi disperati in cambio di un po' di cibo e di un tetto sulla testa. Era potente e intoccabile, ma in ogni posto in cui arrivava vedeva le sue sorelle perseguitate e cacciate, uccise brutalmente senza che avessero fatto alcunché per meritarlo e la sua rabbia cresceva. Non riusciva più a sopportarlo, così una notte, mentre alloggiava in un villaggio vicino ad un bosco, giacque con un lupo e ne rimase gravida. Lasciò il bambino al villaggio e ripartì. 

Trovò un altro villaggio, vicino ad un altro bosco. Ebbe un altro bambino. Lo lasciò lì e proseguì il suo cammino. Per molti anni, la strega piantò i semi della sua vendetta, che crebbero e diventarono un flagello per gli uomini e il loro bestiame. Non che la cosa serví a fermare il genocidio delle streghe.

In tempi più recenti, i lupi mannari smisero di tormentare gli uomini e di vivere nelle foreste. Capirono che amalgamarsi a loro, nascondendo la propria natura, era un modo più efficace per sopravvivere. La strega non era più su quella terra da tempo e la vendetta aveva smesso di significare qualcosa. 

L'unico punto su cui Camillo concordava era quell'ultimo. Per il resto, potevano essere il frutto del grembo di una strega o di una mutazione genetica, del diavolo o degli alieni, a lui non interessava. Era un lupo mannaro, che gli piacesse o no. Quella era l'unica verità che contava.



COWT12

Feb. 19th, 2022 03:55 pm
Settimana: 1
Missione:
 M2
Prompt:
 Protezione
Titolo: 
L'istinto di un cacciatore
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: / 
Note: Werewolves

La quinta notte di campeggio ci fu la caccia alla volpe. Al Campo Mezzaluna non era un eufemismo: una vera caccia, una vera volpe e un branco di lupi pompati e sovraeccitati. Camillo avvertì come ogni anno la tentazione di chiamare la protezione animali, così, giusto per rovinare la festa a tutti. Poi si ricordò che i cellulari, come altri apparecchi elettronici, erano banditi e che era stato costretto a lasciare il suo a casa.

A nulla valevano obiezioni come "Credo nella non violenza", "La caccia sportiva dovrebbe essere abolita" o "Sono vegetariano" - piccola bugia a fin di bene. I lupi mannari erano violenti, cacciavano e soprattutto non erano vegetariani. Non concordavi? Stavi facendo i capricci o avevi le allucinazioni.

Tutti partecipavano, in teoria. Anche i cuccioli, sebbene si mettessero subito a giocare tra loro, dimentichi di qualsiasi volpe. Anche gli anziani, più telecronisti che parte attiva dell'evento. Anche Camillo, che faceva presenza sulla linea di partenza e poi se ne andava a zonzo per tutta la notte nel bosco, finché non lo raggiungevano gli ululati di vittoria. 

Il suo amico Billy, invece, era un partecipante storico ed entusiasta. L'anno prima aveva quasi vinto, avvistando una volpe per primo, ma il premio gli era stato soffiato da sotto i denti da Susy Maddogs, lasciandolo a mordere l'aria e la sconfitta.

Camillo non fu sorpreso di trovarlo in prima linea quella notte, a guardarsi in cagnesco con Susy. Billy lo notò e raspò con la zampa sul terreno, un segno che diceva di raggiungerlo vicino ai primi alberi del bosco, dove lui e una ventina di altri lupi attendevano trepidanti il via alla caccia. Camillo scosse la testa. Lui se ne sarebbe stato ai margini e con un po' di fortuna sarebbe stato ignorato. Durante la caccia non erano rari gli scontri; per una traccia, per la priorità su una zona o, a volte, solo per semplice frustrazione.

In quel momento, Susy dovette infastidire Billy, o gli ringhiò troppo vicino all'orecchio, perché lui scatto come poche altre volte gli aveva visto fare. Liberò un ringhiò feroce e le affondò i denti nel collo, strattonandola di qua e di là. Susy se lo tolse di dosso con una zampata. Camillo vide il muso del suo amico tingersi di rosso.

Uno sgradevole grumo di indignazione gli attorciglió lo stomaco. Ringhiò anche lui, ma si trattenne dallo spiccare un balzo per accorrere in aiuto del suo amico. Era piccolo rispetto agli altri lupi, sottile e leggero. Sarebbe stato atterrato. Eppure l'istinto di protezione verso Billy graffiava dentro di lui come un falco per uscire dalla gabbia. 

La zuffa tra Billy e Susy aveva animato ancor di più il resto del branco e più di uno si aggiunse allo scontro. Se la caccia non partiva subito, la cosa rischiava di degenerare. 

Camillo perse di vista Billy. Irrazionalmente, la cosa lo spaventò più che se lo avesse visto gettato a terra e sovrastato da un altro lupo. Billy era grosso e aveva il pelo fulvo come quello dei gatti da salotto, era quasi impossibile non notarlo perfino in mezzo al branco in movimento.

Prese una decisione da cui in seguito il suo cervello si sarebbe dissociato. C’era un solo modo per distogliere l’attenzione dei lupi dalla zuffa. Senza aspettare il segnale di inizio dell’anziano Goldwin, balzò in avanti e si inoltrò nel folto del bosco, lanciando un ululato di vittoria e dando il via alla caccia.


COWT12

Feb. 19th, 2022 04:32 pm
Settimana: 1
Missione:
 M2
Prompt:
 Vitalità
Titolo: 
Il gallo canta e il lupo ringhia
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: / 
Note: Werewolves

<Vai a impiccarti sul primo abete che trovi.>

Camillo non era sicuro che il messaggio fosse stato recepito. Colpa sua: aveva ringhiato, un bel ringhio da bestia infastidita, suo padre avrebbe dovuto esserne fiero.

Eppure Billy non sarebbe stato Billy se si fosse lasciato intimidire da una banalità del genere. Si mosse, nel buio della tenda dove si distinguevano a malapena le forme, e scosse di nuovo Camillo per un fianco. 

<Dai, alzati. E’ l’alba.>

Per il Grande Fratello, era l’alba. <Appunto.> Come faceva ad essere già in piedi e rompicoglioni? 

Camillo si raggomitolò il più possibile nel sacco a pelo, tirando il cappuccio fin sotto il naso. Billy riuscì comunque ad infilarci una mano sotto e ad accarezzargli qualche ciuffo. Mentre sussurrava paroline dolci per farlo cadere in trappola e mollare la chiusura della zip, le sue mani arrivarono a grattarlo dietro all’orecchio e sulla nuca, suadenti quanto il suo tono. 

<Pensa a quanto sarà bello vedere il sole sorgere sopra il lago. Niente rumori o odori spiacevoli, solo tranquillità e pace e …>

< E tre quarti d’ora di scarpinata su per il pendio.> Replicò acidamente Camillo, strisciando dentro al suo bozzolo. Se quella mano e il suo proprietario non si levavano dalle palle, l’avrebbe morsa. <Con un freddo bestiale, all’alba. All’alba, cazzo. Io non esisto prima delle dieci.>

<Mi hai promesso che ci saresti venuto con me.> Billy suonava triste e lamentoso nonostante lo strato imbottito.

<Ma non all’alba!> 

Riuscì a chiudere anche l’ultimo spiraglio del sacco a pelo e a isolarsi completamente. Respirava a malapena, ma almeno l’amico non poteva raggiungerlo. Il fatto che Billy riuscisse a essere pimpante di vita a quell’ora disumana non significava che era autorizzato a trasformarci anche lui.

Per un momento, Camillo si convinse di essere riuscito a scoraggiare l’altro. Non ci furono altre proposte, parole gentili, pacche sui fianchi. Forse avrebbe fatto marcia indietro e se ne sarebbe uscito da dove era entrato, a fare la sua dannata camminata tonificante mattutina da solo.

Un’improvvisa stretta sotto la vita e intorno alle gambe gli diede un orribile senso di claustrofobia, tanto da spingerlo ad affacciarsi. Si sentì sollevare e trascinare e l’aria fresca delle cinque del mattino lo investì, insieme all’odore pungente e indesiderato della natura. Appena capì cosa stava succedendo, prese a dimenarsi come un’anguilla.

<Mettimi giù! Mettimi subito giù!>

Billy se lo caricò sulla spalla ancora insaccato, con un sonoro “Uff” e uno scrocchio di schiena non troppo rassicurante. Gli piazzò una mano ben ferma sulla schiena e accusò tutte le sue ginocchiate con ammirevole stoicismo.

Nessuno dell’ingrata famiglia di Camillo lo sentì o, più probabilmente, si preoccupò tanto da affacciarsi alla propria tenda per vedere cosa aveva tanto da urlare.

Billy girò in tondo per un paio di volte, forse sperando di calmarlo. Invano. Camillo lo insultò finché ebbe fiato nei polmoni e fu costretto a liberare le braccia per combattere contro il suo rapitore. L’aria fredda gli fece venire la pelle d’oca. 

<Vieni a vedere l’alba con me.>

<Vai al diavolo!>

<Vieni con me.>

<Vai al diavolo!>

Riuscì a liberarsi, sì. Capitombolò giù dal lato b di Billy e finì culo sull’erba umida. Si sentì perfino vittorioso, poi si rese conto di quale prezioso ostaggio aveva lasciato dietro. Bill strinse il suo sacco a pelo come se volesse assorbirlo dentro di sè.

<Vieni a vedere l’alba.>

Andarono a vedere l’alba, lui, il suo amico e il sacco a pelo.


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