Settimana: 2
Missione: M2
Prompt: 8. Rinascita
Titolo: Rinascita
Fandom: Il Professor Layton
Rating: sfw
Warning: /
Note: Timeskip → 15 anni dopo Il Futuro Perduto, a New Haven, Connecticut
Dire che New Haven assomigliasse a Londra sarebbe stato mentire, ma c’era qualcosa nei vecchi palazzi in mattoni, nei tetti spioventi e nei colori dell’autunno che lo riportavano con la mente al vecchio continente. Non si percepiva l’umidità a pelle, anzi le giornate erano fresche e piacevoli, ma i lampioni per strada, con i loro piedistalli decorati e le luci calde, gli ricordavano casa.
Il quartiere universitario, in particolare, era abbastanza inglese da spingerlo a cercare lì per primo, e aveva fatto centro. A soli tre isolati dall’edificio dal vecchio rettorato, dove finivano gli uffici amministrativi e cominciavano le piccole attività locali, c’era lo studio che cercava.
Aveva cerchiato il punto sulla cartina metropolitana e comprato i biglietti dell’aereo quello stesso giorno. Tempo una settimana, aveva trovato anche un amico di famiglia disposto a venirlo a prendere e ospitarlo per quella “vacanza”, oltre che convinto i suoi a lasciarlo partire.
Fortunatamente, la signora Grace era troppo distratta per tenere traccia di tutti i suoi spostamenti e sgattaiolare via una mattina era stato fin troppo facile.
Controllò di nuovo il percorso sulla cartina, girando all’angolo su Red Boulevard. Schivò un paio di signori a passeggio con i propri cani, una donna con il passeggino e si fermò davanti a quella che doveva essere la sua meta. Alzò lo sguardo.
L’insegna diceva “Fitz, ferramenta e giardinaggio”.
No, doveva aver sbagliato.
Controllò meglio, fece qualche altro passo verso sud e sollevò di nuovo gli occhi dalla cartina.
Questa volta non dovette neanche leggere per sapere di essere nel posto giusto.
L’ufficio che aveva di fronte dava sfoggia di sé con un bel portone in legno vissuto in cima a due scalini, una targa con lettere d’oro incise sopra - Luke Triton, investigatore privato - e un’ampia finestra a tre ante. L’interno era parzialmente oscurato da un pesante tendaggio blu scuro, ma si intravedevano comunque il pavimento in parquet, l’angolo di un tappeto dal disegno geometrico e una libreria dagli ampi scaffali. Su uno di questi, era esposto un violino. Sul tavolino sotto la finestra, invece, poggiava un servizio da tè vuoto, se non per la ciotola dello zucchero piena fino all’orlo.
L’eccitazione lo pervase. Mise via la cartina e si lisciò il cappotto addosso, cercando al contempo di asciugarsi le mani. Controllò di avere i capelli in ordine, sotto il berretto, e che nessun pezzo di coazione gli fosse rimasto tra i denti. Dopo un respiro profondo, salì i due gradini per suonare al campanello.
Venne ad aprirgli una signorina più grande di lui, ma non ancora adulta, con i capelli biondi raccolti in una treccia su una spalla e un vestito a fiori che faceva a botte con la stagione. Era graziosa, ma dall’espressione che aveva in viso, non doveva star passando una bella giornata.
Si aprì nel sorriso più ben disposto di cui era capace.
“Buongiorno, signorina!” Si afferrò il cappello e lo sollevò leggermente dalla testa, piegando il capo in giù, come gli aveva insegnato suo padre. “Mi chiamo Randall Layton e sono qui per il posto di apprendista!”