![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Settimana: 6
Missione: M3
Prompt: Il giardino segreto
Titolo: Il Giardino
Fandom: Originale
Rating: sfw
Warning: tematica del suicidio
Note: /
La folla di protestanti è scarna ma agitata, impugna i cartelloni come fossero spade di cellulosa e sembra pronta ad assaltare gli uffici della B.R.A.I.N. Eden attraversa la strada appena li vede, preferendo un percorso con meno guai a uno più veloce. Le loro voci si sentono persino dall’altra parte della carreggiata, sopra le auto che sfrecciano le corsie.
É una protesta ridicola. Quelle persone sono ridicole, ingenue e pericolose. La loro richiesta di limitare la realtà virtuale è oltre il ridicolo, nel 2189.
Sì è morto un altro uomo, Eden ne è consapevole. Era su tutti i notiziari. Un triste impiegato come lui, che preferiva così tanto passare il tempo nel suo Giardino piuttosto che nella vita fisica da dimenticarsi di uscire, mangiare, bere. Morto senza sapere di star morendo, con l’anima già nel proprio paradiso personale.
E quindi?
Non si può biasimare la gente per preferire una realtà simulata perfetta a una fisica che fa schifo. La soluzione dovrebbe essere migliorare la quotidianità fuori dalla rete, non tagliare il tempo permesso nei Giardini, o i Giardini stessi. Senza Giardini in cui rifugiarsi, molte più persone si ammazzerebbero.
Eden si ammazzerebbe.
Corre a casa con ancora più spinta del solito, non vede l’ora di godersi i momenti di pace che si è guadagnato con il turno massacrante del giorno. Il rumore della protesta scompare alle sue spalle. Mentre percorre le strade con la memoria del corpo, la sua mente è già più serena.
A casa mangia, beve, usa il bagno pensando all’uomo morto, ma se ne dimentica una volta che la sua sopravvivenza fino alla mattina successiva è garantita. Imposta la sveglia per il prossimo turno - alle cinque del mattino. Dà istruzioni perché la connessione e i dispositivi neurali si spengano quando le sue onde cerebrali saranno confermate in fase NREM.
Infine, si stende sul letto e indossa i patch neurali. Chiude gli occhi. Avverte il pizzicorio ormai familiare delle sinapsi stimolate. Un momento più tardi è nel suo Giardino.
Il Giardino è ormai l’unico posto dove si senta sicuro, felice. Inviolabile da qualunque estraneo, plasmabile a suo piacimento. Non è solo una realtà virtuale, è un sogno che si avvera.
Eden pensa alla spiaggia, alla baia di Newport dove è cresciuto e apre gli occhi sull’alba che sorge dalle onde del mare. L’odore salino è prepotente, come il rumore delle onde e dei gabbiani. La sabbia tra le dita dei piedi è ruvida e calda.
Cammina con i raggi del sole che gli scaldano la pelle e il vento che gioca tra i suoi capelli. Ad attenderlo più avanti c’è un quadrato di cuscini circondato da tende bianche. Un violino appoggiato in un angolo e l’ultimo spartito su cui sta lavorando.
Si lascia cadere sui cuscini, ci si rotola un po’ sopra, apprezzandone la morbidezza e la freschezza sulla pelle. Profumano di fiori esotici e sandalo.
Pensandoci meglio, non ha ancora voglia di suonare. Quel giaciglio è troppo comodo. Si sente un gatto soddisfatto, e non sarebbe male averne uno da coccolare in quel momento.
Ha già un folto pelo arancione tra le dita quando pensa - un amante sarebbe ancora meglio… e sotto la mano non ha più pelliccia morbida, ma pelle liscia e glabra, arrendevole al suo tocco.
Ora è troppo pigro per del sesso, però. Magari un massaggio.
In un momento è a pancia in giù, il viso immerso nei cuscini, delle dita sapienti che premono sulle sue spalle in tutti i punti giusti. Probabilmente si addormenta così, minuti o ore dopo. Il suo ultimo pensiero è che non rinuncerebbe al suo Giardino per niente al mondo.