COWT13

Mar. 1st, 2023 07:53 pm
[personal profile] nemi23
Settimana: 2
Missione:
 M2
Prompt:
 10. Pioggia
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: Mermaid!au


Cose che si fanno per amore
 
Pioveva come se la terra stesse andando a fuoco e il cielo fosse il miglior pompiere dell’anno. Pioveva come se il mare avesse detto “Ehi, sto morendo di sete” e nessuno gli avesse dato dell’ingordo. Pioveva che Dio la mandava giù, insomma.
E non ci sarebbe stato nessun problema per Rio, se avesse potuto rimanere sotto le coperte a casa, il gatto a scaldargli i piedi e le cuffie ad attutire il rumore del temporale. Ma era sabato mattina. Non aveva mai saltato il suo appuntamento settimanale. Né per la scuola, né per le multe, né per lo sconto al 70 percento al  Game Stop. Non avrebbe saltato per un - bel - po’ di pioggia.
Non temeva un malanno, malato lo era già. Aveva mandato un messaggio due giorni prima a Psi attraverso il canale per le emergenze, una boa lasciata galleggiare nei pressi della grotta, chiedendo se “quelli come lui” si ammalassero delle stesse malattie che potevano prendere a lui. Non voleva contagiarlo. La risposta era stata che l’appuntamento per quel sabato era annullato.
Col cavolo. Se Psi avesse avuto paura di ammalarsi, glielo avrebbe semplicemente detto. No, lui voleva che Rio si riguardasse. Come se vedersi solo una volta a settimana non fosse già abbastanza penoso. 
Rio era deciso. Non avrebbe anteposto al suo amore, né l’influenza più fastidiosa della stagione, né la collera di dio sotto forma di pisciata colossale. Scese alla solita fermata pieno di tenacia e muco, e salutò l’ultimo posto non umido che avrebbe frequentato quella mattina.
La pioggia lo investì subito, cercandogli il viso oltre la protezione del cappuccio. Riparandosi più che potè nell’impermeabile, scese immediatamente sulla sabbia. Fu un errore. La sabbia bagnata rendeva ogni passo il doppio più faticoso. La stanchezza della febbre, il triplo.
Si trascinò sul bagnasciuga finché la sabbia non lasciò spazio agli scogli, mettendoci molto più tempo del solito. Per qualche miracolo di coordinazione non cadde neanche una volta, sebbene sospettasse che le gocce d’acqua che gli picchiettavano sulla testa e sulle spalle puntassero proprio a quello. 
Questa volta non faticò a trovare la fessura giusta: la boa-telegrafo galleggiava ancora nei dintorni, piena di nuovi, brevi messaggi. Rio ne aprì qualcuno, prima di entrare. Erano tutte intimazioni, scritte nella stentata grafia di Psi, di non provare a presentarsi, di tornare a casa, di non svenire sulla terra che lui non avrebbe potuto saltar fuori a salvarlo.
Più che scivolare nella grotta, permise alla gravità di fare di lui ciò che voleva. 
Ormai non si sentiva più i piedi dal freddo, mentre sotto l’impermeabile si sentiva sudato e accaldato. L’umidità gli stava scavando un buco in fronte e, se non gli dolesse tanto, avrebbe giurato di essersi perso il naso per strada.
“Cosa fai qui?” 
Una familiare voce e delle altrettanto familiari braccia arrestarono la sua caduta.
Rio sorrise alle macchie sfocate che cercavano di darsi un senso davanti ai suoi occhi. “Ciao, amore mio. Mi sei mancato.”
“Torna immediatamente da dove sei venuto!”
Ah, sentirsi amato e apprezzato. Che sentimento stupendo.
 

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