![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Settimana: 4
Missione: M1
Prompt: Interruzione
Titolo: Per il mio piacere
Fandom: Originale
Rating: M
Warning: /
Note: /
Missione: M1
Prompt: Interruzione
Titolo: Per il mio piacere
Fandom: Originale
Rating: M
Warning: /
Note: /
La prima volta che Ailo aveva provato a insinuarsi tra le gambe del Viandante, non avevano ancora una relazione stabile - non l’avevano neanche in quel momento, in realtà, perché la parola “stabile” non si associava a nessuno dei due. Ailo non era ancora follemente, perdutamente innamorato. Era annoiato, la maggior parte del tempo, e intrigato da qualcuno che non smetteva di essere una novità ogni volta che incrociava il suo cammino.
Era la sera del ricevimento a casa Deanbridge e la scena era tutta degli amici di suo padre, un pomposo quartetto di ex ufficiali dell’esercito con idee ben precise su come il re avrebbe dovuto gestire le rivolte a nord. Il Viandante era stato invitato nella conversazione con il chiaro scopo di essere umiliato e invece aveva lasciato tutta la sala a bocca aperta, dando prova di un’eloquenza ammaliante. Non una volta aveva alzato la voce, contraddetto i suoi interlocutori o usato parole sconvenienti, ma ad Ailo era arrivato chiaro il messaggio “Siete un branco di bestie con l’elasticità mentale di una vongola” dritto nei pantaloni. E aveva deciso che quell’uomo meritava un pompino.
Il Viandante aveva dirottato la bocca di Ailo sulla sua finché al suo cervello non era rimasto ossigeno per pensare.
La seconda volta, stava cominciando a rendersi conto di quanto contasse il Viandante per lui. Non era una scopata occasionale, né un passatempo che di tanto in tanto compariva per rubargli i pensieri. Quando era con lui, sentiva sollevato dalle spalle un peso che neanche sapeva di portare. Bramava le sue visite e le rimpiangeva quando partiva.
Desiderava quel misterioso uomo per sé e quale modo migliore che essere desiderato a sua volta? Ailo sapeva bene come farsi desiderare.
Vestito del suo profumo più costoso e di nient’altro, si era chinato tra le sue gambe fiducioso delle sue capacità. Non aveva fatto neanche in tempo a slacciargli i pantaloni, prima di essere fermato.
La terza volta aveva direttamente chiesto. <Perché non vuoi che ti prenda in bocca?>
E il Viandante aveva risposto con semplicità: <Perché non voglio essere l’unico a provare piacere.>
<Ti assicuro> aveva detto Ailo, incredulo <che piace anche a me. Mi piace, mi piacerebbe da impazzire.> Non aveva voluto sentire altre ragioni.
La luce fioca delle candele era fioca abbastanza da mascherare il colore della sua pelle in bronzo liquido. Lo aveva spinto sul letto, piazzando le mani sulle sue cosce e pregustando i fremiti che le avrebbero percorse. Aveva sognato così spesso di assaggiarlo che sentire finalmente il sapore salato sulla lingua fu inebriante.
Il pavimento cominciò a tremare. Letteralmente. Ad Ailo ci volle un secondo più del dovuto per realizzare che non era il rombo del cuore nel petto a scuoterlo, ma quello della terra.
Il Viandante lo raccolse tra le braccia con una tensione nuova.
Ailo non avrebbe lasciato che una misera scossa di terremoto lo impensierisse tanto da distoglierlo dal suo nobile proposito, ma tenere in piedi un’erezione dopo l’irruzione di Lambert era tutta un’altra faccenda.
Suo cugino spalancò la porta come se volesse buttarla giù. <Ailo!> Gridò, la sagoma del suo corpo che si agitava dietro i numerosi veli che erano l’ultimo baluardo dell’intimità.
Oltrepassò anche quelli. <Oh cielo, Ailo, credo di aver causato una frattura nel suolo del-> Si bloccò.
Ailo sentì la mano del viandante coprirlo con il lenzuolo di lino, inutilmente. Non poteva importargli di meno di essere nudo in quel momento.
La furia lo fece balzare in piedi. La voce proruppe fuori dalla sua gola come un leone che balza sulla preda. <Fuori!> Urlò. <Fuori!> E ancora <Fuori!> Finché suo cugino non sparì oltre la soglia.