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Missione: M3
Prompt: Gruppo di suore
Titolo: Profano
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: /
<È una pazzia. Tu sei pazzo.>
Luka si sistemó il velo sopra la testa con la preoccupazione dipinta in volto di una vera suora in pena per un gruppo di credenti che ha perso la retta via. Si osservò allo specchio e lo osservò anche Ailo. La fascia bianca nascondeva completamente la sua zazzera rossiccia, mentre il pesante copricapo nero arrivava a mascherare l'ampiezza delle spalle. Tutto il vestito era sostanzialmente un sacco che mitigava le forme e ciò che c'era sotto. Luka era alto e abbondante, ma a una certa distanza e nella luce sommessa del monastero, sarebbe passato tranquillamente per una donna pia.
<Non funzionerà. Non funzionerà. Non funzionerà.>
<Oh, zitto! Sì che funzionerà.>
Ailo scacciò via la mano che si era portato a grattarsi la gola. Il colletto della tonaca, alto e castrante, gli pizzicava terribilmente sulla pelle fresca di rasatura.
Gli accarezzò il mento. Era la prima volta che lo vedeva senza un filo di barba. Aveva un aspetto dieci anni più giovane, un ragazzino.
<Smettila immediatamente> Ailo si tirò sulle punte per arrivare a mordergli un labbro <di guardarmi con quella faccia schifata.>
La ruga in mezzo alle sopracciglia di Lula non si spianó. <Tu sembri davvero una donna.>
<È perché io sono bello.>
Ailo lo lasciò alle sue lamentele e opposizioni e andò a spalancare la porta a doppia anta in fondo al magazzino.
Luka capì troppo tardi le sue intenzioni e non riuscì a fermarlo, solo a spedirgli un'ondata di panico dritta addosso.
La sagrato del Monastero di Santa Serena era perennemente avvolto nella penombra e nei fumi dell'incenso, in una voluta atmosfera di penitenza. I fedeli si inginocchiavano, si prostravano ai piedi degli altari dei santi, in cerca dell'assoluzione o della grazia, e i monaci camminavano tra di loro a testa alta e con passo leggero, di chi ha la certezza che sarà salvato.
<Andiamo, sorella.> Ailo afferrò Luka per un pulso, poi a braccetto. Sfilarono tra teste chine e occhi al cielo con quanta più velocità e meno sospetto possibile.
Al suo fianco, Luka era rigido quanto una quercia e lo divenne ancora di più quando dovettero lasciare l'anonimato che garantiva il sagrato per arrivare davanti l'altare principale. Lo aggirarono, abbassando la testa sotto i ceri accessi e pregando che nessuno si interessasse a loro. Perfino Ailo sentì quella vipera della paura serpeggiargli lungo la schiena.
Raggiunsero l'anticamera dietro l'altare senza essere fermati. Era fatta.