Mar. 24th, 2022

COWT12

Mar. 24th, 2022 04:36 pm
Settimana: 5
Missione:
 M3
Prompt:
 Road trip
Titolo:
 Highway to Hell
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: werewolf (contesto)


Camillo aveva combattuto per fare il viaggio nell’auto di Billy. L’entusiasmo di Billy per il campeggio era sufficiente a dargli sui nervi, ma meglio dell’alternativa. Affrontare quattro ore di tragitto con i suoi? Per carità. Suo padre gli avrebbe lanciato occhiatacce dallo specchietto retrovisore ad ogni suo sbuffo. Sua madre non avrebbe chiuso bocca finché non li avesse messi al corrente di ogni pettegolezzo dell’ultimo anno su ognuno degli altri campeggiatori. I suoi fratellini, infine, piccole pesti iperattive, avrebbero fatto quello che i bambini sanno fare meglio: lamentarsi ininterrottamente. 
Billy, invece, aveva un briciolo di sensibilità per la sua condizione e, ogni volta che non riusciva a trattenere l’allegria e si lasciava sfuggire un commento sul campeggio, gli passava una liquirizia dalla sua scorta per farsi perdonare. In più trovava difficile concentrarsi su più cose contemporaneamente, quindi finché guidava era poco loquace.
Camillo si rinchiuse in un trincerato silenzio finché non entrarono in autostrada, beandosi dei rumori della città finché poté. Clacson, sirene intermittenti, motori che rombavano, lo scalpiccio di una moltitudine di passi sui marciapiedi, le voci. Avrebbe voluto impacchettare tutto e portarlo con sé sulle montagne.
Quando il panorama davanti a loro divennero sei corsie e macchine sfreccianti, Billy gli disse che poteva accendere la radio, se voleva. Lo disse con gli occhi bassi e arricciando appena il naso e Camillo seppe che ciò che intendeva realmente era: “Puoi accendere la radio se vuoi, ma preferirei che tu non lo facessi, preferirei parlare con te”. Si scusò con due pacche sulla mano sopra la leva del cambio e accese la radio.
Tre canzoni pop più tardi, Billy fremeva sul sedile come se la tappezzeria fosse ricoperta di ricci e stringeva il volante tanto forte da arrossare le punte delle dita. Camillo lo osservava con una certa curiosità, scommettendo su quando avrebbe ceduto. 
<Sento che quest’anno ci divertiremo molto.> Disse infine, sicuro delle sue parole ma esitante nel proporgliele. 
Camillo spinse fuori dal naso un verso beffardo e gli venne passata un’altra liquirizia.
<Staremo più tempo insieme e… e vincerò per te la caccia alla volpe e il tiro del tronco e tutti gli altri giochi.>
Lo trovava adorabile. Schifosamente sincero quando diceva che si sarebbe battuto per lui, che gli avrebbe dedicato ogni vittoria o che gli avrebbe regalato la luna. Camillo ne era lusingato, davvero, ma il suo malessere per quel viaggio era viscerale e non sarebbe stato cancellato da una manciata di coccole. 
Quasi si strozzò con la cintura di sicurezza per sporgersi sull’altro sedile, il tessuto rigido che gli segava la pelle del collo, per lasciare un bacio sulla mandibola del suo meraviglioso amico. Poi alzò il volume della radio finché la voce stridula del cantante non coprì perfino il rumore del motore.
Non guardò più Billy. Voltò la testa verso il finestrino, dove le transenne grigie della strada slittavano a una velocità tale da apparire come un’unica striscia mossa.Al dì sopra, qualche sparuta macchia d’albero compariva di tanto in tanto. Ancora più su, un cielo terso come acqua di fonte gli sbatteva in faccia il proprio buon umore, beffandosi di lui.
 

COWT12

Mar. 24th, 2022 05:31 pm
Settimana: 5
Missione:
 M4
Prompt: 
Rinascimento italiano
Titolo:
 Randagi sotto la pioggia
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: /

Il cielo piangeva da quasi tre giorni intorno alla bella Firenze e i contadini piangevano con lui, di pura gioia. Era stata un’estate particolarmente calda e secca, e la primavera che l’aveva preceduta si era lasciata sfuggire a malapena una manciata di lacrime. Quella pioggia torrenziale era una benedizione per i campi e per il raccolto, e per le bocche che avrebbe sfamato. 
In città, il giubilo non era altrettanto condiviso. Sì, ben venga l’acqua che rimpolpa le riserve e le fontane di ogni quartiere, che lava via piscio e escrementi dalle strade e porta sollievo dalla calura. Dopo tre giorni, però, i fiorentini non ne potevano più delle strade inagibili dall’acquazzone, i commerci rallentati, il mercato e le botteghe chiuse. 
I cittadini rispettabili se ne stavano in casa, a cercare di limitare le perdite lavorative o a ingegnarsi per passare il tempo, accompagnati dalla luce smorza delle candele e da quella ancora più fievole che riusciva ad oltrepassare le nubi. Tuoni e lampi terrorizzavano i bambini e gli animali, e terrorizzavano anche Mastro Calante da Vespro.
Lo speziale di Via Santa Lucia, al calduccio nel suo locale piccolo ma ben isolato dall’umidità, in realtà non era spaventato dal temporale in sé, piuttosto da quello che comportava per il suo amico disperso, Giovanni.
Il cielo ruggiva, dunque, e le strade erano fiumi di sporcizia e lacrime e di Giovanni non c’era traccia da quella notte.
Mastro Calante si torturava le mani seduto al tavolo in cucina, l’inventario dimenticato. Si alzò per ravvivare il fuoco, tornò a sedersi. Bevve un  infuso caldo, tornò a sedersi. Non osava respirare troppo forte per non perdersi il rumore del bussare alla porta tra l’infuriare dei tuoni.
Infine, dei colpi attutiti.
Mastro Calante corse alla porta e la aprì per un Giovanni bagnato e infreddolito, tremante come un pulcino sotto strati appesantiti di vestiti che gli ostacolavano i passi. Lo portò senza indugio davanti al camino, il cuore in una stretta a sentire sotto le dita quanto fosse fredda la sua pelle.
Giovanni prese un profondo respiro tremolante di fronte al fuoco, le mani protese in avanti come se volesse abbracciarlo. Mastro Calante gli ronzò intorno finché da quell’ammasso di tessuto scuro non spuntò fuori la testa castana del suo amico, la linea delle spalle cadenti, il torace minuto, i piedi spettrali. E un sorriso, infine, che era tutto un battere di denti. Mastro Calante corse a prendere una coperta.
<Non uscirai da questa casa fino alla fine della tempesta.> Disse, mentre lo avvolgeva di lana. Giovanni starnutì. <No, che dico, fino alla prossima primavera. Dimenticherai di che colore è il sole, se mai arriverai a vederlo ancora.>
Il ragazzo cercò il calore di Mastro Calante, lasciandosi avvolgere dalle sue braccia. Era freddo, paurosamente freddo, e l’uomo più grande passò in rassegna ogni malanno che avrebbe potuto prendere. 
<Siedi qui, ti preparo un infuso.> Quella la sua intenzione, ma Giovanni non lo lasciò andare.
<Restate con me.> Pigolò, superando i vestiti con le mani, in cerca di un contatto più soddisfacente. Era gelido e mai Mastro Calante avrebbe pensato di trovare il suo tocco così spiacevole. <Restate con me.>  Non era sicuro che le gambe lo avrebbero retto, se lo avesse lasciato. <Abbracciatemi.>
Non ci fu altro da fare. Nonostante il freddo, nonostante la paura. 
 

Profile

nemi23

April 2025

S M T W T F S
  1234 5
6 78910 11 12
1314151617 18 19
20212223242526
27282930   

Most Popular Tags

Page Summary

Style Credit

Expand Cut Tags

No cut tags
Page generated May. 13th, 2025 02:21 pm
Powered by Dreamwidth Studios