Settimana: 5
Missione: M3
Prompt: Road trip
Titolo: Highway to Hell
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: werewolf (contesto)
Missione: M3
Prompt: Road trip
Titolo: Highway to Hell
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: werewolf (contesto)
Camillo aveva combattuto per fare il viaggio nell’auto di Billy. L’entusiasmo di Billy per il campeggio era sufficiente a dargli sui nervi, ma meglio dell’alternativa. Affrontare quattro ore di tragitto con i suoi? Per carità. Suo padre gli avrebbe lanciato occhiatacce dallo specchietto retrovisore ad ogni suo sbuffo. Sua madre non avrebbe chiuso bocca finché non li avesse messi al corrente di ogni pettegolezzo dell’ultimo anno su ognuno degli altri campeggiatori. I suoi fratellini, infine, piccole pesti iperattive, avrebbero fatto quello che i bambini sanno fare meglio: lamentarsi ininterrottamente.
Billy, invece, aveva un briciolo di sensibilità per la sua condizione e, ogni volta che non riusciva a trattenere l’allegria e si lasciava sfuggire un commento sul campeggio, gli passava una liquirizia dalla sua scorta per farsi perdonare. In più trovava difficile concentrarsi su più cose contemporaneamente, quindi finché guidava era poco loquace.
Camillo si rinchiuse in un trincerato silenzio finché non entrarono in autostrada, beandosi dei rumori della città finché poté. Clacson, sirene intermittenti, motori che rombavano, lo scalpiccio di una moltitudine di passi sui marciapiedi, le voci. Avrebbe voluto impacchettare tutto e portarlo con sé sulle montagne.
Quando il panorama davanti a loro divennero sei corsie e macchine sfreccianti, Billy gli disse che poteva accendere la radio, se voleva. Lo disse con gli occhi bassi e arricciando appena il naso e Camillo seppe che ciò che intendeva realmente era: “Puoi accendere la radio se vuoi, ma preferirei che tu non lo facessi, preferirei parlare con te”. Si scusò con due pacche sulla mano sopra la leva del cambio e accese la radio.
Tre canzoni pop più tardi, Billy fremeva sul sedile come se la tappezzeria fosse ricoperta di ricci e stringeva il volante tanto forte da arrossare le punte delle dita. Camillo lo osservava con una certa curiosità, scommettendo su quando avrebbe ceduto.
<Sento che quest’anno ci divertiremo molto.> Disse infine, sicuro delle sue parole ma esitante nel proporgliele.
Camillo spinse fuori dal naso un verso beffardo e gli venne passata un’altra liquirizia.
<Staremo più tempo insieme e… e vincerò per te la caccia alla volpe e il tiro del tronco e tutti gli altri giochi.>
Lo trovava adorabile. Schifosamente sincero quando diceva che si sarebbe battuto per lui, che gli avrebbe dedicato ogni vittoria o che gli avrebbe regalato la luna. Camillo ne era lusingato, davvero, ma il suo malessere per quel viaggio era viscerale e non sarebbe stato cancellato da una manciata di coccole.
Quasi si strozzò con la cintura di sicurezza per sporgersi sull’altro sedile, il tessuto rigido che gli segava la pelle del collo, per lasciare un bacio sulla mandibola del suo meraviglioso amico. Poi alzò il volume della radio finché la voce stridula del cantante non coprì perfino il rumore del motore.
Non guardò più Billy. Voltò la testa verso il finestrino, dove le transenne grigie della strada slittavano a una velocità tale da apparire come un’unica striscia mossa.Al dì sopra, qualche sparuta macchia d’albero compariva di tanto in tanto. Ancora più su, un cielo terso come acqua di fonte gli sbatteva in faccia il proprio buon umore, beffandosi di lui.