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Settimana: 6
Missione: M2
Prompt: 05. Un sacchetto di plastica
tiene i nostri due costumi bagnati
ce li siamo dimenticati
nella macchina che è rimasta sotto al sole per tutta l’estate
ad ottobre li ho ritrovati
(La tana del granchio – Bresh)
Titolo: Conchiglie senza perle
Fandom: Originale
Rating: sfw
Warning: /
Note: /
Era il primo di ottobre e Andrea sarebbe dovuto rientrare già da due settimane. Due settimane di scuola saltate. Due settimane a trascinare l’estate. Due settimane di cielo ingrigito, stanco, come se anche lui avesse bisogno di una pausa.
Andrea infilò la chiave nella serratura della vecchia punto grigia, parcheggiata in un angolo del giardino da giugno. L’aveva usata per arrivare alla baia e da allora non l’aveva più toccata. Non gli era servita: c’erano le biciclette, le barche, le camminate a piedi nudi sulla sabbia.
Quando aprì lo sportello, una zaffata d’aria stantia gli fece arricciare il naso e chiudere gli occhi per un momento. Quando li riaprì, un sacchetto di plastica chiuso sul sedile del passeggero catturò subito la sua attenzione.
Gli fece lo stesso effetto di calpestare un riccio di mare.
Attraverso la plastica semitrasparente si intuivano già i colori, ma sciolse comunque il nodo per vedere all’interno.
Due costumi da bagno. Il suo, a righe blu. E quello rosso di Luca.
Fu come premere play su un lettore di videocassette. Ricordò il pomeriggio in cui erano andati alla cala alla fine degli stabilimenti balneari, quella che si raggiunge solo dalla cima della scogliera, scivolando sulle rocce. Avevano riso, si erano spinti in acqua, avevano fatto a gara a chi tratteneva il respiro più a lungo.
E c’era stato un momento. Un secondo, forse meno, in cui si erano guardati con una verità nuda addosso. Non si erano baciati. Non avevano detto niente. Ma Andrea sapeva, da allora, che Luca lo aveva capito. Si erano riconosciuti, due conchiglie senza perle in un paese che non sapeva che farsene di loro.
Poi erano tornati. Avevano lasciato i costumi in macchina, infilati in quel sacchetto, promettendosi "li laviamo domani".
Luca era ripartito due giorni dopo.
"È stata un’estate bellissima," aveva scritto, e nient’altro.
Andrea prese il sacchetto tra le mani, lo rigirò tra le dita. I costumi erano morbidi, quasi umidi e avevano l’odore di mare. Li strinse al petto per un attimo. Gli venne da ridere, poi quasi da piangere.
Se quel momento non era il perfetto riassunto della sua estate.
Richiuse il sacchetto, lo gettò sui sedili posteriori e si mise al volante. Avviò il motore.
La macchina tossì un po’.
Andrea uscì dal vialetto lentamente, con il finestrino abbassato e il vento che gli scuoteva capelli e vestiti addosso. Si sentiva in balia di un uragano. Mise su una canzone lenta.
Sullo specchietto retrovisore poteva continuare a vedere il sacchetto. Non importò quante curve prese ad una velocità sconsiderata, quello non scomparve e lo accompagnò fino in città.
6 ottobre
Messaggio da: Luca 🌊
Ore 22:46
“Ehi... scusa il silenzio. Ci ho messo un po’ a capire se era nostalgia o qualcosa di più. Ma ogni volta che penso a quest’estate, finisco sempre nello stesso punto: noi due, la cala, il silenzio dopo le risate. Quello sguardo. Sai quale.
Il mio costume è ancora nella tua macchina, vero? Il tuo pure. Mi piace pensarli lì, uno accanto all’altro. Mi sa che li abbiamo dimenticati apposta.”
Ore 22:49
“Comunque…
Se ti va, potremmo vederci. Anche solo per parlare.
Oppure per tuffarci di nuovo, anche se fa freddo.”
Dimmi tu.”
6 ottobre
Messaggio da: Andrea 🌙
Ore 23:02
“Ho letto il tuo messaggio tre volte prima di riuscire a scriverti. Il costume è ancora lì. Ogni tanto li guardo…”
Ore 23:04
“Anche io ci ho pensato tanto. Lo sguardo, sì… quello me lo ricordo. Non ho mai smesso di tornarci.”
Ore 23:05
“Se vuoi venire, io ci sono.
Anche se fa freddo.
Anche solo per parlare.”
Ore 23:10
“Domani sera vado giù al mare. Porto i costumi.Se arrivi, li mettiamo.
Se non arrivi, li tengo con me ancora un po’.”