COWT13

Feb. 22nd, 2023 04:57 pm
[personal profile] nemi23
Settimana: 1
Missione:
 M2
Prompt: 
01. Vite frammentate senza verità (Anna Oxa – Sali (Canto dell'anima)
Fandom: Originale
Rating: T
Warning: /
Note: presenza di flashback


Fiori e ombre


“Quindi, ricapitolando: prima del fatto, non hai mai incontrato Ryan Wellby, né sapevi chi fosse.”

Lessi il nome sulla carta d’identità, pulendo via le tracce di sangue con il pollice. “Ryan Wellby? Che razza di nome!”
Risi sotto i baffi, gustandomi l’effetto che il mio sogghignare aveva ancora su un corpo martoriato, esausto, pronto a cedere. Era davvero ridicolo.
Dov’era finita tutta la sua baldanza? Quell’orribile sorriso strafottente che non mancava mai di rifilarmi? Le battutine scontate? Beh, difficile parlare con un pugno di ombre affamate che ti scivola giù per la gola.
“Ryan Wellby… Ryan Wellby…” 
Quasi cinquant’anni, diceva il suo documento. Sposato. Assicurato. Iscritto a una lista elettorale. 
“Questo è davvero deludente.” Gettai la carta da una parte. “Sai, Ryan, quasi mi piacevi, prima.”
La carcassa a terra emise un suono strozzato, graffiante, con quello che doveva essere rimasto delle sue corde vocali. Avrei giurato che mi stesse guardando male, se i suoi occhi non fossero quasi del tutto bruciati ormai.
“Va bene, questa è una stronzata, non mi piacevi neanche prima. Mi stavi proprio antipatico. Ma ti rispettavo, in un certo senso.”
Ai bordi del mio campo visivo, le ombre sulle pareti del vicolo si mossero inquiete, strisciando le une sulle altre. La luce dell’unico lampione tremolò visibilmente. Erano stanche di aspettare.
“Ti eri fatto un nome nei Quartieri Bui. Non è da tutti.”
Feci un passo indietro, poi un altro. I rumori della strada alle mie spalle si facevano meno ovattati man mano che camminavo. 
Un peccato, che non potessi assistere alla fine. 
“Ci sarà un po’ di confusione. Sarà difficile rimpiazzarti.”
Pazienza, in ogni caso il risultato della partita non cambiava.
“Ryan Wellby, invece, può morire qui.”
Con un ultimo crepitio, il lampione si spense. Non vidi più niente.

Annuisco. “No, signore. Mai visto prima in vita mia.” 
Il poliziotto sembra più annoiato che scocciato dalla mancanza di testimoni. Non è parso sorpreso neanche la prima volta che mi ha posto quella domanda, d’altronde. Gli è bastata una sola occhiata ai jeans strappati, la felpa oversize e le sneakers con i lacci sciolti, per classificarmi come teppistello da sala giochi. Un’altra alle cuffiette appese al collo, alle occhiaie e alle palpebre stanche, per stabilire che era più probabile che il carlino ansimante affacciato al terrazzo sopra di noi si fosse accorto di qualcosa di strano, piuttosto che io.
Guarda il taccuino in una mano. Non ho idea di cosa ci stia leggendo, dato che non ha ancora scritto una parola. Torna a guardare me.
“E non eri neanche a conoscenza del suo alter-ego-nell’ombra, Pelle e Ossa.”

“Pelle e Ossa è morto.”
Il silenzio assoluto calò sulla consulta. Stavano facendo a gara a chi ha la faccia più sbigottita. Tranne Dalia, lei sbiancò talmente tanto da rendere lecito il pensiero che potesse svenire. La sua paura aveva un odore fantastico.
“Nei sei sicuro, Gatto Nero?” Era chiaro che il Gufo pensava di essere l’unico ad avere fonti attendibili tra di loro. O così, o doveva credermi davvero stupido a gettare una bomba del genere tra i presenti senza essere certo delle mie parole.
Non lo degnai di una parola, e fu una risposta sufficiente.
“Come è possibile?” Chiese il Rigattiere, accarezzandosi la lunga barba unta. “Come è potuto succedere?” 
“Non siamo immortali." 
Il silenzio calò una seconda volta. 
“No, certo,” Concordò riprendendo parola il Rigattiere “invecchiamo e ci ammaliamo. Passiamo il testimone, quando l’ora è giunta.”
Tutti borbottarono in assenso.
“Ma…”
“Ma Pelle e Ossa è stato ammazzato da qualcun altro, vero?”
Sorrisi al Gufo. Fu più forte di me. “Esatto.”
“No!” Il Rigattiere scattò su, strappandosi più di un pelo rimasto allacciato tra le dita. “Non… Pelle e Ossa! Il signore delle Catacombe! Non è facile uccidere uno della consulta; con un una cinquantina di uomini-”
“Chi è stato?” Urlò Dalia, inciampando sull’orlo del proprio vestito per l’enfasi. “Esigo sapere-”
“E ora chi prenderà il suo posto? Le Catacombe-”
“I suoi uomini cercheranno-”
“Dobbiamo tutelarci anche noi, qualsiasi cosa sia successa-”
La consulta prese a parlarsi sopra gli uni sugli altri, tutti che volevano esprimere il proprio sbalordimento, tutti che volevano salvaguardare i propri interessi. Il Gufo continuava a fissarmi, più sorridevo e più lui si incupiva. Dalia occhieggiava la porta sempre più spesso.
“Io so chi è stato.” Dissi, prima che qualcuno potesse davvero svignarsela. Quelle zecche dovevano capire con cosa avevano a che fare. “Il fantasma dei Quartieri Bui è tornato: è stato Non-ti-scordar-di-me.”

“Non ho mai messo piede nei Quartieri Bui, glielo giuro, la mamma me lo proibisce sempre.” 
Metto su il muso, come se ce l’avessi ora davanti una mamma che proibisce di fare cose. Un momento dopo, fingo uno sbadiglio e torno a guardare il poliziotto.
“Uhm, bene…” Lo becco nel tentativo di evitare di sbadigliare a sua volta. “E che mi sai dire di Non-ti-scordar-di-me?”

“Ricordi quello che ti dissi la prima volta che ti lasciai nel mondo degli umani?”
“Di non scordarmi di te. Che era tutto reale.” Fey non capì dove volevo arrivare, non subito.
Vidi la consapevolezza raggiungerlo piano piano. Prima sottoforma di dubbio, gli fece aggrottare la fronte e incupire gli occhi. Man a mano che collegava i puntini, le rughe sul viso si spianavano, il colore lo abbandonava e gli occhi si facevano più grandi. Il modo in cui le labbra gli si schiusero mi parlò di un orrore paralizzante. 
Dio, quelle labbra. Non vedevo l’ora di divorarle. 
“Non può essere…”
“Te l’ho detto: porterò fiori sulla tomba dei tuoi nemici.”

“I fiorellini? La nonna li raccoglie sempre al parco, dice che ci si possono fare le marmellate.” Alzo le spalle, scoccando all’uomo in divisa uno sguardo imbarazzato. “La nonna è buona, ma ha una certa età e crede che i fiori si mangino.”
Il poliziotto sospira, ha evidentemente raggiunto una conclusione: sono una perdita di tempo.
“Ok ragazzino, puoi andare. Riga dritto, mi raccomando.”
Scatto via. “Certo, agente! Sempre dritti, senza esitare.”
 
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