COWT12
Missione: M2
Prompt: Successo
Titolo: Il segreto del successo
Fandom: Originale
Rating: G
Warning: /
Note: /
Il campanello trilla e la porta sbatte sul retro della vetrina, un boato che fa saltare sull’attenti ogni cliente del negozio. La figura imponente di un uomo che non si è risparmiato con gli sport da bambino si accartoccia su se stessa, sotto il peso dell’imbarazzo. Il nuovo venuto accompagna il pomello alla serratura con rinnovata gentilezza e marcia dritto verso il bancone a testa bassa.
Bea è lì ad aspettarlo.
Per tutto il tempo che impiega a finire di servire la signora che lo precede, incassando i soldi e impacchettando le erbe con la memoria dei gesti usuali, non lo perde un attimo di vista. E’ sicura che si tratti di quel tipo di cliente. Adora quel tipo di cliente.
L’uomo tortura a intervalli regolari le labbra screpolate e l’orlo della giacca grigio antracite con dita nervose. Fa saettare gli occhi da uno scaffale all’altro, senza fermarsi su niente in particolare, e li distoglie subito appena incontrano quelli di qualche altro inventore. O quelli di Bea. Non si azzarda proprio a ricambiare il suo sguardo. Si vergogna. E’ forse timido? O solo altezzoso ma al contempo disperato? Le piace pensare che sia timido. Un timido omaccione in completo elegante alla ricerca di qualcosa di davvero speciale.
Saluta la gentile signora che ha appena acquistato metà della sua scorta di lavanda e si apre nel più entusiasta dei suoi sorrisi.
L’uomo è davvero alto, Bea deve alzare il mento per arrivare a guardargli il viso. E ancora non è ricambiata.
<Buongiorno e benvenuto!> Trilla anche lei, cristallina come il campanello, e forse un po’ troppo forte. <Come posso aiutarla?>
Il timidone la guarda per un breve, impegnativo secondo. Una vittoria.
<Buongiorno, sì.> Borbotta un po’, si guarda intorno. Borbotta ancora. <Sto cercando una pozione che possa aiutarmi.>
<Allora è nel posto giusto! Abbiamo una vasta scelta e sono sicura che riusciremo a soddisfarla.> Bea sorride un po’ di più. Può tirare ad indovinare: a quel tizio serve coraggio liquido, o una bella botta di autostima. Una seduta di terapia, in alternativa, ma i rimedi che offre lei sono più economici.
<Vede…> Comincia lui e lo sguardo gli si ferma su qualcosa alle sue spalle; la manciata di asfodeli essiccati, forse, o la treccia di spighe di grano e farfalle impagliate. <Vorrei avere successo nel mio lavoro. Sono un rappresentante farmaceutico.> Le mostra il proprio biglietto da visita recuperato dal taschino della giacca.
Bea non si sforza di nascondere la propria sorpresa. Un rappresentante farmaceutico, quello lì? Non ci avrebbe scommesso mezzo soldo.
<...E so fare il mio lavoro, insomma credo di essere abbastanza bravo, ma c'è questo collega… I suoi rapporti sono migliori dei miei e fra poco ci saranno le consegne dei premi aziendali…>
Il rappresentante farmaceutico timido-ma-non-troppo snocciola giustificazione come se si trovasse davanti al suo capo e Bea comincia a capire perché gli serva una pozione.
Interrompe la sua tiritera con un secco <Ho quello che fa per lei.> E lo lascia lì al bancone, rifugiandosi nel retrobottega. Se è successo che vuole, successo gli darà. E magari gli chiederà anche il numero.